martedì 18 dicembre 2012

Testimonianza di un inizio...



Pubblichiamo la splendida testimonianza di Sara, una ragazza che da ieri, insieme a Giulia e Davide, è stata accolta nella nostra fraternità!

"Avere l’opportunità di ritirarsi – anche per poco – dal resto del mondo per concentrarsi solamente sulle cose importanti, quelle intime, quelle frutto della meditazione, quelle  “saporite” insomma,  è un grande dono, specie in periodi dell’anno così importanti come l’Avvento. Avere l’opportunità di ritirarsi insieme, come fraternità, in modo tale da unire alla propria voce quelle di altri, è proprio una Grazia. E se è vero che bisogna amare solo ciò che veramente è prezioso, beh, ho amato questi giorni trascorsi al convento della Madonna delle Vertighe, a Monte San Savino.

Forse è nella parola “semplicità” che più si rispecchiano le tante emozioni provate in questi due giorni: la semplicità dello stare insieme, del pregare, del silenzio. Eppure sappiamo bene che è proprio nella semplicità la chiave di tutte le cose, ed è nella semplicità che più spesso ho incontrato il Signore.
Insieme ad una Maria che mai può apparire “mamma” come in questo periodo, bellissima con il suo pancione, e a Giovanni che ci grida “viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.” (Lc 3,16-17)   la parola “attesa” ha preso tutte le forti e dolci sfumature dell’Avvento e mi ha accompagnata in tutti i momenti di preghiera.

Fra tutti gli spunti e le attività proposte il punto centrale è stato comunque il silenzio; si sa che durante il periodo natalizio siamo tutti un po’ presi, ci sono tante cose da fare, tutti così troppo indaffarati per fermarsi e pensare: “cavolo, è proprio fra pochi giorni che il Signore ci si presenterà ancora, che si farà UOMO per salvarci tutti!”. Ecco, io ho avuto la possibilità di fermarmi e pensarlo. E ammutolire di fronte ad un mistero così grande e così bello; E rendermi conto di quanto desideravo il Suo perdono, prima di ogni altra cosa. Il nostro ritiro aveva come scopo anche la preparazione alla mia accettazione nella GiFra e… beh, è stato naturale pensare che la prima cosa che volevo mi venisse donata fosse il Perdono. Non so, ma è bello iniziare tutto da questo:  è quando la tua anima può sentirsi davvero libera che puoi dirti pronto ad iniziare sul serio, e così è stato per me.
La veglia penitenziale di sabato sera è stata la scintilla che ha fatto partire il mio motore, il momento fraterno del giorno successivo, la più grande prova di condivisione mai avuta finora!

Durante la messa a conclusione di questo piccolo ritiro, ho potuto impegnarmi davvero in questo cammino di fede che il Signore ha voluto farmi trovare lungo la strada. Sono felicissima di aver potuto trasformare spontaneamente quel “voi” in “noi”. E siamo veramente un NOI bellissimo!

“Il cuore dell’uomo decide la sua strada, ma è il Signore che consolida il suo passo” (Pro 16, 9)"

giovedì 13 dicembre 2012

Il papa su Twitter!

da http://passineldeserto.blogosfere.it
C'è un elemento che non è stato abbastanza sottolineato, relativamente alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI su Twitter con l'account @Pontifex.
Si è parlato di presenza del Papa: con un po' di supponenza qualcuno ha ironizzato sul fatto che "non sarà il Papa in persona" a twittare. Altri hanno segnalato come questo tipo di presenza non sia una modalità adeguata per offrire contenuti magisteriali ed ecclesiali adeguati anche sul web (140 caratteri sarebbero pochi...).
Ma c'è un elemento sul quale i media non si sono soffermati adeguatamente (solo padre Spadaro, in un recente commento ha fatto riferimento a questo tema, e lo ringraziamo): quello della condivisione.
Il gesto della condivisione attraverso la scelta tenologica nuova del Papa, è diventato un "tema" di dialogo, di confronto e di...evangelizzazione.
Il fatto di essere presenti su Twitter, al di là della lunghezza dei testi, è di per sè un fatto encomiabile e fondamentale; un gesto di doalogo, ed una proposta di contenuto.
Il metodo...diventa esso stesso contenuto, potremmo dire.
Spesso si dice che la Chiesa non è in grado di dialogare e non ha il coraggio di incontrarsi con gli altri, credenti o non credenti che siano, sul terreno del confronto. Questo assioma (tanto superficiale quanto errato) è ancora una volta stato smentito da un gesto di di consapevole presenza comunicativa, da un vero e proprio gesto di incontro e di condivisione nel dialogo.
Certo. La presenza del Papa su Twtter non significa che il Santo Padre, cederà nella proposta dei valori cristiani - per una sorta di dialogo ideologico fine a sè stesso - , in ottemperanza ad un confronto frainteso che cede sui valori e sulle proposte forti che sono proprie della (nostra) fede.
Le proposte forti ci saranno e come. Ma la forza maggiore sarà proprio data dal metodo: dalla condivisione che diventa la cifra del dialogo, veicolo di incontro concreto tra il vangelo ed il Magistero della Chiesa che lo propone, e l'uomo di ogni tempo.
Soprattutto, direi, l'uomo di oggi che - come diceva in Conferenza Stampa Mons. Celli - noi siamo chiamati ad incontrare "dove egli vive".
Ecco: il luogo dove l'uomo vive, è il luogo dell'incontro, della condivisione, della relazione, individuato concretamente anche nei "nuovi" ambienti digitali (quali i social network).
La presenza ecclesiale del Santo Padre sarà così davvero fruttuosa: non solo una presenza personale, ma una vera e propria presenza "ministeriale" (del ministero petrino) ed ecclesiale. Una presenza di dialogo con tutti, cattolici e laici.

giovedì 29 novembre 2012

Finchè non spunti il giorno..

Questo il titolo del sussidio di avvento che saggiamente la commissione liturgia della gifra d'Italia coadiuvata da suore, frati, terziari e seminaristi ha dato al sussidio per la preghiera e la riflessione di Avvento di quest'anno in preparazione al Natale 2012, scaricabile in formato pdf dal sito www.gifra.org. Consigliamo vivamente a tutti coloro che vogliono vivere bene questo tempo di attesa di utilizzare questo prezioso strumento.


Pubblico qui di seguito il saluto e l'augurio che fa a tutti noi gifrini uno dei nostri assistenti nazionali.


"Carissimi fratelli miei,
come tutti ben sappiamo, stiamo vivendo un tempo denso di attese. Da tutte le parti attendiamo delle buone notizie, che portino respiro e sollievo alle nostre coscienze assopite. Siamo in attesa di ricevere buone notizie circa la crisi mondiale, la crisi lavorativa, la crisi familiare, l'evoluzione della storia e tanto altro. Possiamo affermare che oggi più che mai l'attesa ci distingue e ci qualifica. Imprime il suo carattere in ogni nostra azione, in ogni nostra impresa, nel nostro stile, nelle nostre emozioni e soprattutto nelle nostre speranze. Un pericolo sempre in agguato però potrebbe essere il fatto che tra tutto ciò che attendiamo Dio non è elencato.
Se abbiamo bisogno di certezze allora Dio non c'entra. Se abbiamo bisogno di felicità Dio sembra non necessario.
Stiamo correndo il pericolo di spostare il nostro baricentro di attenzione da Dio a tutto ciò che oggi ci riempie apparentemente. Eppure Francesco d'Assisi ha cantato e lodato: Tu sei il Bene, tutto il Bene, il Sommo Bene.
Questo grido oggi ci deve raggiungere per scuotere le nostre coscienze e invaderle di una grande nostalgia dell'Assoluto. Dobbiamo aver fame e sete di qualcosa di più grande, di Qualcuno più grande noi. Ora è il momento opportuno: inizia un nuovo tempo di Avvento.
Una nuova attesa è per noi: per tornare a volgere il nostro sguardo a Colui che da sempre ci attende, perché ha bisogno dei nostri occhi, delle nostre mani, dei nostri piedi, del nostro cuore, delle nostre labbra e, soprattutto, della nostra fede.
In questo anno della fede restituiamo a Lui la nostra certezza di credere che davvero Lui è tutto il nostro Bene e che in Lui ci verrà donata ogni cosa. Buon Avvento cari fratelli e amici miei di sempre".

Fra Rocco Iacovelli

martedì 27 novembre 2012

Silenzio e Preghiera

Dal diario di suor Faustina Kowalska


"Il silenzio è una spada nella lotta spirituale...
l'anima silenziosa è idonea alla più profonda unione con Dio...
in un'anima silenziosa Iddio opera senza impedimenti."


L'importanza della preghiera.
"L'anima deve essere fedele alla preghiera nonostante le tribolazioni, l'aridità e le tentazioni, poiché dalla preghiera in prevalenza dipende talvolta la realizzazione dei grandi progetti di Dio,e se noi non perseveriamo nella preghiera,mettiamo degli impedimenti a ciò che Iddio voleva compiere per mezzo nostro oppure in noi.Ogni anima ricordi queste parole: e trovandosi in una situazione difficile,pregare più a lungo..."


"La pazienza,la preghiera e il silenzio rafforzano l'anima"

mercoledì 7 novembre 2012

come il "sale che non sala"

CREDENTI NON PRATICANTI 
come "il sale che non sala" 
da famiglia cristiana

Sono uno studente universitario. Da aspirante cristiano, pur con tutti i miei limiti e difetti, cerco di crescere nella fede, "in sapienza e opere". E credo che la Chiesa, intesa come comunità dei credenti e non solo come gerarchia, debba annunciare la parola di Dio e testimoniarla con l'esempio. Ora, la "nuova evangelizzazione" sembra quasi un tentativo per raccogliere altri adepti e riempire le chiese. Ma a dover essere evangelizzati non sono i non credenti, ma i credenti! Troppi cristiani che si definiscono tali senza saperne il significato. L'ignoranza religiosa è allarmante. Pochissimi leggono la Bibbia. Molti sono fermi a qualche passo imparato da bambini.
Ma come ci si può definire cristiani, cioè "seguaci di Cristo" se non si conosce il Vangelo? E come si può amare qualcuno se lo si ignora? 
Tempo fa, al termine della Messa, un fedele disse al parroco di non credere nella risurrezione perché -sulla terra non ci sarebbe spazio per tutti gli uomini-. Siamo al paradosso. Molti si confezionano la fede a propria misura. Accettano alcune verità e ne scartano altre. Ma il Vangelo è indivisibile. Né si può essere "cristiani a metà" o a convenienza.
Per non parlare dei "credenti non praticanti". Che è come dire "sale che non sala". Non si può evangelizzare se non si è già evangelizzati. E se non si dà testimonianza con la propria vita. La fede non è un insieme di norme e leggi, di divieti e punizioni. E', essenzialmente, libertà: - ama e fa' quello che vuoi-.
Non è solo il clero a dover studiare e approfondire la Bibbia, ma tutti i cristiani devono farlo. 
I fedeli laici non possono limitarsi a una preghierina la sera e alla Messa domenicale. Se si è ignoranti, non si può essere credenti.
Ma c'è da dire anche che molti preti guardano con sufficienza (non vorrei dire disprezzo) i laici. Né promuovono un loro ruolo attivo all'interno della Chiesa. E' importante formare "cristiani adulti" perché possano testimoniare la fede in luoghi e ambianti inaccessibili ai sacerdoti. Abbiamo bisogno di preti e fedeli preparati.E dobbiamo esigere di più da chi si definisce cristiano. Spero che la "nuova evangelizzazione" punti a far crescere i fedeli attraverso la conoscenza delle verità di fede, la liturgia, i santi e le grandi figure della storia della Chiesa.
Francesco -  Rieti

prossimamente la risposta di Don Antonio Sciortino a questa lettera.

giovedì 1 novembre 2012

Caduto..o caduta, fuori dal tempo


Il primo e il 2 di Novembre sono due giorni di festa... ma sono anche giorni che ci portano a confrontarci e ricordarci gli episodi di morte nella nostra vita. Anche se siamo cristiani, anche se siamo coscienti della luce della risurrezione, siamo fatti di carne e come tutti, anche noi, piangiamo, soffriamo e ci arrabbiamo per la perdita di chi amiamo!
Questa è una poesia di David Grossmann, presa dal suo ultimo libro: Caduto fuori dal tempo.
E' un poema in versi che lo scrittore Israeliano ha scritto cinque anni dopo l'uccisione di suo figlio... ed è proprio questo dramma che accomuna tutti i personaggi di questo libro.
L'ho letto ieri, in una sola giornata, e mai nessun libro quanto questo mi ha colpito internamente e l'ho sentito mio. Questa mattina ho ricopiato questi pochi versi, per metterli su una tomba a me cara...

Mi piaceva condividerla con voi, anche perché prima o poi tutti dovremo affrontare "Sorella Morte"

Probabilmente posso
capire solo cose
che sono dentro il tempo. Persone,
per esempio, o pensieri, o dolore
o gioia, cavalli, cani,
parole, amore. Cose
che invecchiano, che si rinnovano,
che cambiano. anche la mia nostalgia di te
è imprigionata nel tempo. il dolore
si fa antico
con gli anni, ma ci sono giorni in cui è nuovo,
fresco.
Così anche la rabbia per tutto ciò di cui
sei stata privata. Ma tu
non ci sei più...
non ci sei
più. Sei fuori dal tempo.
Come spiegarti? Dopo tutto anche una spiegazione
è compressa nel tempo. Una volta
un uomo di un paese
lontano mi ha detto che nella sua lingua
chi muore
in guerra è chiamato "caduto".
E tu sei così: sei caduta
fuori dal tempo, il tempo
in cui mi trovo io
ti scorre
davanti:
una figura
sola
su una piattaforma,
di notte,
la cui oscurità
è gocciolata fuori
completamente.
Ti vedo
ma non ti tocco.
E neppure ti sento
coi sensori del mio
tempo.

martedì 30 ottobre 2012

Ciò che è importante non cambia.

Ecco a voi, per allietare un po' la giornata e fermarsi a riflettere un pensiero di Madre Teresa, regalatevi 5 minuti!


Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite...
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai.

gifrasinalunga

martedì 23 ottobre 2012

IN FRATERNITÀ

Uniti attorno al Centro...

per dono e forza
di Chiamata e risposta.








 

Resi vivi dall'Ascolto,





che dispone ad un altro ascolto...
generatore di fraternità.









Aperti a gratuite collaborazioni...



per un cammino continuo
dai doni ricevuti al bene donato.

 




Una circolazione di Vita,








perchè la Vita viva e cresca...
donandola senza risparmio,



per Amore.












martedì 16 ottobre 2012

Perchè pregare?

Un piccolo regalo per tutti quelli che almeno una volta - e quante volte ci succede!- si sono posti questa domanda. Ci viene incontro mons. Bruno Forte, vescovo di Chieti, che alcuni di noi hanno avuto la grazia e la fortuna di ascoltare l'anno scorso a Madrid durante una delle catechesi della giornata mondiale della gioventù.
Un vero uomo di Dio e di chiesa.

tratto da lettera sulla preghiera di mons. Bruno Forte


Mi chiedi: perché pregare? Ti rispondo: per vivere.
Sì: per vivere veramente, bisogna pregare. Perché? Perché vivere è amare: una vita senza amore non è vita. È solitudine vuota, è prigione e tristezza. Vive veramente solo chi ama: e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore. Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore. 
[...]
Mi dici: ma io non so pregare! Mi chiedi: come pregare? Ti rispondo: comincia a dare un po’ del tuo tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che Tu glielo dia fedelmente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni giorno al Signore, e daglielo fedelmente[...] Cerca un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio. [...]non aver paura di dirGli tutto, non solo le tue difficoltà e il tuo dolore, il tuo peccato e la tua incredulità, ma anche la tua ribellione e la tua protesta, se le senti dentro.
Tutto questo, mettilo nelle mani di Dio: ricorda che Dio è Padre – Madre nell’amore, che tutto accoglie, tutto perdona, tutto illumina, tutto salva. Ascolta il Suo Silenzio: non pretendere di avere subito le risposte. Persevera. [...]
ti accorgerai che piano piano il gusto della preghiera crescerà in te, e quello che all’inizio ti sembrava irraggiungibile, diventerà sempre più facile e bello. Capirai allora che ciò che conta non è avere risposte, ma mettersi a disposizione di Dio: e vedrai che quanto porterai nella preghiera sarà poco a poco trasfigurato.
[...] ti accorgerai che dopo aver a lungo pregato non avrai trovato risposte alle tue domande, ma le stesse domande si saranno sciolte come neve al sole e nel tuo cuore entrerà una grande pace [...]
Sappi, tuttavia, che non mancheranno in tutto questo le difficoltà: a volte, non riuscirai a far tacere il chiasso che è intorno a te e in te; a volte sentirai la fatica o perfino il disgusto di metterti a pregare;
[...]Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà nella preghiera: ricorda solo che Dio è fedele e non ti darà mai una prova senza darti la via d’uscita e non ti esporrà mai a una tentazione senza darti la forza per sopportarla e vincerla. Lasciati amare da Dio: come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il tuo essere sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore [...] Impara, pregando, a vivere la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono i nostri tempi, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso non sono le nostre vie.
Un dono particolare che la fedeltà nella preghiera ti darà è l’amore agli altri e il senso della chiesa: più preghi, più sentirai misericordia per tutti, più vorrai aiutare chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia per tutti, specie per i più poveri e deboli[...]
Pregando, si diventa amore, e la vita acquista il senso e la bellezza per cui è stata voluta da Dio. Pregando, si avverte sempre più l’urgenza di portare il Vangelo a tutti, fino agli estremi confini della terra. Pregando, si scoprono gli infiniti doni dell’Amato [...]

il testo orginale e completo potete trovarlo qui > http://www.levanto.com/preghiera/lettera_sulla_preghiera.htm

martedì 25 settembre 2012

SI RICOMINCIA!!!

L'estate è passata, e un nuovo anno fraterno è alle porte...
tante le novità, tanti i cambiamenti, tanti i "ciao" ma altrettanti (anzi, tantissimi) i "benvenuti!".


Questo 2012-13 si apre con tanti nuovi GiFrini e tante nuove GiFrine.. che non vedono l'ora, come noi, di cominciare... e si ricomincia alla grande, gente!

Dopo il favoloso e partecipatissimo ritiro di inizio anno fraterno che abbiamo fatto tra Cortona e La Verna in occasione del weekend delle Stimmate, e che abbiamo chiamato "IL PUNTO DI PARTENZA", eccoci, pronti e pieni di gioia, per intraprendere questa nuova avventura della GIFRA...


Dopo la festa di San Francesco, inizieremo ufficialmente gli incontri, pieni di entusiasmo e di speranza, perchè, come dice Chesterton....



la gioia è il gigantesco segreto del cristiano”.



Affidiamo la nostra fraternità e il nostro cammino al Signore, a Chiara e a Francesco..