giovedì 31 gennaio 2013

La virtù ci fa splendere

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, 
pieno di talento, favoloso? “
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.  

I doveri verso Dio,come quelli verso il prossimo,in quanto ispirati dalla virtù,non sono equiparabili ai "doveri" che invece risultano da una obbligazione derivante dalle legge. La virtù è invece una forza che spinge la persona dall'interno sotto la luce della verità e non sotto quella di un qualche codice.


(dall'incontro sulle virtù:La Giustizia tenuta da Tommaso)


domenica 20 gennaio 2013

Com'è bello in mondo insieme a Te...


Complice la guida al tramonto in mezzo al paesaggio innevato della Verna... complice la mente che vagava libera pensando al Creatore e artefice di quello splendore.. complice questa musica.. ma ho pensato davvero che più che una dedica dello sposo alla sua sposa, il testo di questa canzone esprime tutto quello che ogni CREATURA AMATA vorrebbe dire al suo AMATO CREATORE per ringraziarlo di quel Suo AMORE.. 



Forse non sarei 
come sono adesso 
forse non avrei 
questa forza addosso 
forse non saprei 
neanche fare un passo 
forse crollerei 
scivolando in basso 
invece tu sei qui 
e mi hai dato tutto questo 
e invece tu sei qui 
mi hai rimesso al proprio posto 
i più piccoli 
pezzi della mia esistenza 
componendoli 
dando loro una coerenza 

come è bello il mondo insieme a te 
mi sembra impossibile 
che tutto ciò che vedo c'è 
da sempre solo che 
io non sapevo come fare 
per guardare ciò che tu 
mi fai vedere 
come è grande il mondo insieme a te 
è come rinascere 
e vedere finalmente che 
rischiavo di perdere 
mille miliardi e più di cose 
se tu non mi avessi fatto 
il dono di dividerle con me 


forse non avrei 
mai trovato un posto 
forse non potrei 
regalarti un gesto 
forse non saprei 
neanche cosa è giusto 
forse non sarei 
neanche più rimasto 
invece tu sei qui 
sei arrivato per restare 
invece tu sei qui 
non per prendere o lasciare 
ma per rendermi 
ogni giorno un po' migliore 
insegnandomi 
la semplicità di amare 

come è bello il mondo insieme a te 
mi sembra impossibile 
che tutto ciò che vedo c'è 
da sempre solo che 
io non sapevo come fare 
per guardare ciò che tu 
mi fai vedere 
come è grande il mondo insieme a te 
è come rinascere 
e vedere finalmente che 
rischiavo di perdere 
mille miliardi e più di cose 
se tu non mi avessi fatto 
il dono di dividerle con me 

come è grande il mondo insieme a te 
è come rinascere 
e vedere finalmente che 
rischiavo di perdere 
mille miliardi e più di cose 
se tu non mi avessi fatto 
il dono di dividerle con me
(Max Pezzali)

sabato 12 gennaio 2013

I sei numeri dell'universo

Propongo oggi a tutti i gifrini e non una lettura, forse apparentemente non molto interessante. Ma chi di voi deciderà di dedicare qualche minuto del suo tempo scoprirà come la presunta aridità di una descrizione matematica del mondo possa in realtà rivelarsi molto profonda. Non è nelle mie intenzioni con queste righe dimostrare l'esistenza di Dio con la sola ratio, se non altro spero di stimolare una sana riflessione.

liberamente tratto da "i sei numeri dell'universo" di Martin Rees (uno dei più eminenti astrofisici della nostra epoca, nonché docente all'università di Cambridge). 

sei numeri

Alla base della struttura del nostro universo - non solo degli atomi, ma anche delle galassie, delle stelle e delle persone - ci sono leggi matematiche. Le proprietà degli atomi determinano la chimica del nostro mondo quotidiano. L'esistenza stessa degli atomi dipende da forze e particelle al loro interno. Gli oggetti dello studio degli astronomi - pianeti, stelle e galassie - sono controllati dalla forza di gravità. E il tutto avviene nell'arena di un universo in espansione, le cui proprietà sono state impresse in esso al momento del Big Bang iniziale. 
La scienza progredisce discernendo in natura modelli e regolarità, in modo che un numero sempre maggiore di fenomeni possa essere incluso in leggi e categorie generali. I teorici aspirano a racchiudere l'essenza delle leggi fisiche in un insieme unificato di equazioni e pochi numeri. C'è ancora abbastanza da fare, ma il progresso è notevole.
Questo libro si occupa di sei numeri la cui importanza sembra, in questo momento, particolarmente significativa. Due di essi hanno attinenza con le forze fondamentali; due fissano la dimensione e la "struttura" globale del nostro universo e determinano la sua durata nel tempo; i due rimanenti fissano le proprietà dello spazio stesso.

- Il cosmo è così vasto perché esiste in natura un numero N incredibilmente grande e di importanza cruciale, pari a    1.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000. Questo numero è il rapporto tra l'intensità delle forze elettriche che tengono insieme gli atomi e la fora di gravità che agisce tra di loro. Se N avesse qualche zero in meno, potrebbe esistere solo un universo in miniatura e di breve durata: non potrebbero esserci creature più grandi di insetti e non vi sarebbe tempo a sufficienza per l'evoluzione biologica.

- Un altro numero, ε (epsilon), il cui valore è 0.007, definisce l'intensità del legme tra nuclei atomici e il modo in cui tutti gli atomi sulla Tera sono stati generati.Il suo valore controlla la potenza irraggiata dal Sole e, in modo più sensibile, la maniera in cui le stelle tramutano l'idrogeno in tutti gliatomidella tavolaperiodica. A causa di ciò che avviene nelle stelle, il carbonio e l'ossigeno sono comuni, mentre l'oro e l'uranio sono rari. Se ε fosse 0.006 o 0.008, noi non potremmo esistere.

- Il numero cosmico Ω (omega) misura la quantità di materia nel nostro universo - galassie, gas diffuso e "materia oscura". Omega ci informa della rispettiva importanza di fravità ed energia di espansione nell'universo. Se questo rapporto fosse stato troppo alto, relativamente a un particolare valore "critico", l'universo sarebbe collassato molto tempo fa; se fosse stato troppo basso, non si sarebbero formate nè stelle nè galassie. Sembra che la velocità iniziale di espansione sia stata finemente sintonizzata.

- La misurazione del quarto numero, λ (lambda), è stata la più grande novità scientifica del 1998. Una nuova forza insospettata - un'anti-gravità cosmica - controlla l'espansione dell'universo, anche se non ha alcun efetto percettibile su scale inferiori a un miliardo di anni-luce. Essa è destinata a diventare sempre più predominante sulla gravità e le altre forze quando il nostro universo diventerà sempre più scuro e vuoto. Fortunatamente per noi (e molto sorprendentemente per i teorici) lambda è molto piccolo; altrimenti il suo effetto avrebbe arrestato la formazione di stelle e galassie e l'evoluzione cosmica sarebbe stata soffocata prima ancora di poter iniziare.

- I semi di ogni struttura cosmica - stelle, galassie e ammassi di galassie - erano tutti impressi nel Big Bang. Il tessuto del nostro uinverso dipende da un solo numero, Q, che rappresenta il rapporto fra due energie fondamentali e il cui valore è circa 1/100.000. Se Q fosse ancora più piccolo, l'universo sarebbe un posto violento, in cui non potrebbero sopravvivere né stelle né sistemi solari, un luogo dominato da grandi buchi neri.

- Il sesto numero fondamentale è noto da secoli, sebbene sia ora considerato da un nuovo punto di vista. E' il numero delle dimensioni spaziali del nostro mondo, D, ed è uguale a 3; se fosse uguale a 2 o a 4, la vita non potrebbe esistere. Il tempo è una quarta dimensione, ma è notevolmente differente dalle altre poiché possiede un verso privilegiato: noi "andiamo" solo verso il futuro. In prossimità dei buchi neri lo spazio è così deformato che la luce si muove in circolo e il tempo può rimanere fermo. Inoltre, vicino all'istante del Big Bang, e anche su scale microscopiche, lo spazio può rivelare la sua più profonda struttura di base: le vibrazioni e le armonie di oggetti chiamati "superstringhe" in un'arena a dieci dimensioni.

Forse vi sono alcune connessioni tra questi numeri; tuttavia, al momento, non possiamo predeterminare il valore di nessuno di essi a partire dal valore degli altri. Inoltre non sappiamo se qualche "teoria di ogni cosa" produrrà infine una formula che li colleghi tra loro, o che li determini in modo univoco. Ho messo in rilievo questi sei numeri, perché ciascuno di essi gioca un ruolo fondamentale e particolare nel nostro universo e perché, insieme, determinano l'evoluzione dell'universo stesso e le sue potenzialità interne; inoltre, tre di essi (quelli relativi all'universo su grande scala) soltanto ora vengono misurati con un po' di precisione.
Questi sei numeri costituiscono la ricetta per un universo; inoltre il risultato complessivo dipende dai loro singoli valori: se uno qualsiasi di essi non dovesse essere "sintonizzato", non ci sarebbero nè stelle nè vita. 
Questa sintonizzazione è soltanto un puro e semplice fatto, una coincidenza?
O è la provvidenza di un Creatore benigno? Io (Martin Rees) sono dell'opinione che non sia nessuna delle due cose. Potrebbe certamente esistere una infinità di altri universi, dove i numeri sono differenti; la maggior parte di essi sarebbe nata morta o sterile. Noi saremmo potuti apparire soltanto in un mondo con la "giusta" combinazione (ed è per questo che adesso ci troviamo in esso). Quest'acquisizione offre prospettive radicalmente nuove sul nostro universo, sulla nostra collocazione al suo interno e sulla natura delle leggi fisiche.
E' stupefacente che un universo in espansione, il cui punto di partenza è così "semplice" da poter essere specificato solo da pochi numeri, possa evolvere (se questi numeri sono convenientemente "sintonizzati") nella intricata struttura del nostro cosmo.

E tu? Cosa pensi?
gifrasinalunga

giovedì 10 gennaio 2013

CAMPO REGIONALE GIFRA 26-30 DICEMBRE 2012


CAMPO REGIONALE 
26-30 DICEMBRE 2012 
TORRICELLA


Udite udite, dico a voi, gifrini
E fate motto voi che siete amanti
del viver fraterno e del santo di Assisi:
“Il campo regionale  è meraviglioso !”


Non è un esperienza, è un turbine, un concentrato di momenti preziosi come l’oro, da non disperdere nell’ambiente, da non lasciare alla polvere su qualche scaffale della vita.


Il tema di questo campo era: mi prendo cura di…
I cervelli che l’hanno organizzato hanno pensato bene di partire dal principio, da Colui che mai per nulla al mondo, si lascerebbe scappare solo una delle sue pecorelle. Dio che si prende cura di noi, nonostante la nostra indifferenza, la nostra arroganza, la nostra poca fiducia.


Cinque giorni per ragionare, per imparare, per vivere senza paura di ammettere che prendersi cura, significa partire da se stessi, mettere l’amore in ogni relazione, sbagliando e ricominciando.
Suor Stefania, ci ha regalato la consapevolezza che prendersi cura di sé è un po’ come rimettere in ordine la propria camera. Ci vuole accortezza, ci vuole spirito di sacrificio, ci vuole costanza.
Ma se si persevera ci si accorge che l’amore ti viene a cercare e ti spinge in luoghi inattesi.
La Romania vista con gli occhi di Lucia Iorio è un posto meraviglioso.
Alla luce dell’amore tutto si trasforma, il difficile diventa facile e la fatica diventa forza.
Tutto questo non vi ricorda qualcosa?
Ciò che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza d'anima e di corpo.

Noi ragazzi ascoltavamo e  senza accorgersene qualcosa di buono metteva il seme.

Perché vedete, non importa quante catechesi avete sentito. Ci sono parole che hanno bisogno di essere ridette e riascoltate.

Chissà quante parole ripetute avranno sentito i due genitori della casa famiglia Giovanni XXIII che sono venuti a trovarci a Torricella. Eppure l’amore con cui il padre teneva in braccio quel bambino, lo faceva diventare suo figlio, a tutti gli effetti legato a lui dall’amore.

Scusate se ripeto troppe volte la parola “amore” e “prendersi cura”, ma non riesco a trovare sinonimi validi che possano rimpiazzare queste due espressioni.

Ora è la volta di Frate Francesco Maria, assistente gifra.
“La vita in fraternità non è facile se non si mette al primo posto la fraternità”. Mi pare fosse questa la voce fuori campo che venne dal padre di uno di noi.
Ed è la sintesi perfetta di questi giorni, ogni gruppo, ogni relazione, ogni azione che facciamo deve avere come cardine l’amore per i nostri fratelli.
È questo che differenzia la gifra dagli amici del bar.
Non ci siamo scelti, il Signore ha scelto per noi, per il nostro bene. E noi siamo qui tutti insieme, per dirti grazie.

                              
Davide

lunedì 7 gennaio 2013

Andiamo a Greccio?


"Andiamo a Greccio?"

"Sììììììììììììììììììì!!"
Tra quei Sì dirompenti c'era anche il mio, probabilmente scaturito dall'idea di passare una giornata INSIEME.. Sì, perchè di Greccio sapevo ben poco, giusto la frase "è dove S.Francesco ha fatto il primo presepe!" ..figuriamoci poi Fontecolombo, di cui ignoravo completamente l'esistenza! Mi rendo conto adesso che la GiFra è veramente un insieme di cose, non sol un cammino spirituale, ma anche di formazione.. e il CONOSCERE credo sia fondamentale per radicare la nostra fede.
E così, ci siamo ritrovati in questo bellissimo Santuario (un po' troppo turistico magari, ma comunque ricco del fascino tipico dei luoghi di Francesco), con il nostro Consiglio che ci narrava il pezzo di vita di Francesco che egli aveva trascorso proprio lì, dove eravamo noi in quel momento, coi nostri piedi. E' sempre emozionante pensare che in questi luoghi, 800 anni fa si compiva un meraviglioso disegno di Dio... io personalmente potrei starmene in silenzio ad osservare per ore... anche perchè come sappiamo, è stando in silenzio che è più facile riuscire a sentire su di noi il soffio di Dio, la sua Parola. 
Dopo la visita a Greccio (e il pranzo, ovviamente :D) siamo ripartiti in direzione Fontecolombo... e lì sì che è stata un sorpresa! Personalmente, oltre a non conoscere il posto, non sapevo nemmeno che Francesco l'avesse scelto come luogo giusto per la stesura dell'ultima regola, quella bollata. evidentemente doveva essere un posto atto al raccoglimento, alla preghiera personale, al silenzio, per l'appunto.. e di fatti così è! Immerso in un bosco, gli edifici non troppo grandi, tutto ti porta spontaneamente alla riflessione, al dialogo con Dio.
Devo ringraziare i miei fratelli per tutto questo, sia chi ha avuto l'idea, sia chi ha accettato con entusiasmo la proposta di questo viaggetto; in realtà non era cosa tanto semplice, se non ci fosse stato lo spirito di fraternità, il volersi bene a prescindere dlale simpatie più o meno spiccate.. di km ne abbiamo macinati, la stanchezza si è fatta sentire per tutti (un particolare grazie ai due autisti che si sono divisi la responsabilità di portarci in giro :D), eppure avevamo anche pensato di fare ad Orvieto! Mi pare chiaro che sotto a tutto questo dev'esserci qualcosa in più... la voglia di vedere i posti può passare o non esserci proprio, la voglia di stare insieme, anche quella a volte può mancare, ma a tutto questo sopperisce una cosa: l'amore fraterno! Quello per cui capisci che la tua presenza è importante anche per gli altri, non solo per te... e così, quando ad esempio, non ti va di fare qualcosa, la fai lo stesso perchè sai che anche se credi non sia utile per te, potrebbe esserlo per i tuoi fratelli... e quello che è ancora più sorprendente è che dopo averla fatta, hai ricevuto qualcosa anche tu!

Perciò mi chiedo... come si può non innamorarsi dell'amore fraterno?

Giulia