domenica 25 marzo 2012

Sulle orme di Francesco...

Dal nostro ritiro quaresimale (24-25 marzo 2012) che abbiamo fatto insieme alla Gifra di Monte alle Croci (Fi)... dalla Rocca Maggiore alla Porziuncola, passando per l'eremo delle Carceri,  San Damiano, il Vescovado e santa Chiara...

Matteo, Rachele, Riccardo, e Valentina

domenica 18 marzo 2012

FARSI PANE

Può esser bello, ma non è facile farsi pane.
Significa che non puoi vivere per te,
ma per gli altri.
Significa che devi essere disponibile a tempo pieno.
Significa che devi avere pazienza e mitezza,
come il pane
che si lascia impastare, cuocere e spezzare.
Significa che devi essere umile,
come il pane
che non figura nella lista delle specialità, 
ma è sempre lì per accompagnare.
Significa che devi coltivare la tenerezza e la bontà,
perchè così è il pane,
tenero e buono.

(R. Prietro)



GRAZIE A SILVIA..



martedì 6 marzo 2012

Tu per noi sei Speranza


Pace a voi!

Oggi vogliamo condividere con voi il frutto di un nostro piccolo lavoro fatto a più mani, che rientra nell'ambito di un ciclo di meditazioni quaresimali, sulle parole di san Francesco contenute nella preghiera delle LODI DI DIO ALTISSIMO.
Tutto questo è stato possibile grazie a Monica Cardarelli, giornalista del quotidiano on line "La Perfetta Letizia" (www.laperfettaletizia.com).
Tempo fa, Monica ha contattato varie realtà che vivono la fraternità, come le sorelle clarisse di Cortona, i frati moniri di Santa Margherita, i Cappuccini delle Celle, il Ministro Nazionale Ofs Remo di Pinto, e anche noi, chiedendoci di scegliere una delle tante invocazioni che Francesco fa a Dio in questa preghiera.. quella che sentivamo più nostra, quella che ci apparteneva e che "parlava anche di noi".

Ed ecco dunque il nostro articolo, "Tu per noi sei Speranza"


Come giovani che hanno scelto a guida del loro cammino Francesco d’Assisi, siamo rimasti colpiti dall’immagine di Dio come “Somma Speranza”. È bello per noi pensare che frate Francesco piccolino sperasse in Dio in ogni circostanza, anche in vista del fatto che compose queste Lodi rendendo grazie per il grande dono delle Stimmate. Mai come oggi noi giovani sentiamo il bisogno di sperare, e di sperare in qualcosa di vero. Per Francesco la Speranza è stata sempre il motore, lo slancio verso la Perfetta Letizia, soprattutto nei momenti di grande sofferenza ed incertezza, proprio come quello della Quaresima sul Sacro Monte della Verna.

Non una, ma due volte Francesco, in queste Lodi, nomina Dio come “nostra Speranza”, accostandola prima alla gioia “Tu sei gaudio e letizia, sei la nostra speranza” ed in seguito alle altre virtù cardinali “Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità”, quasi a voler significare che si parte dalla gioia per poi arrivare alla fede perfetta.

Quando noi, nel nostro quotidiano, chiamiamo Dio “nostra Speranza”? Presi dalle nostre debolezze, limiti e dubbi, troviamo difficile ri-cor-dare Dio come Speranza, cioè “riporre il nostro cuore” in Lui, nostra luce. A noi piace comunque vedere la Speranza come una fiammella, sempre presente in noi e sempre pronta per essere accolta, perché, come dice un antico proverbio: “Non esiste notte tanto lunga che impedisca al sole di risorgere”.


La gioventù francescana di Sinalunga,
Angelica, Matteo, Rachele, Riccardo, Silvia, Tommaso e Valentina