lunedì 11 giugno 2012

Un anno di... NOI!

MI PRESENTO : SONO IL SILENZIO

Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.
Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E' contrario al mio carattere schivo e riservato.
Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza!
Ecco, quindi, qualcosa di me.
Intanto le mie origini sono assolutamente nobili.
Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante.
Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto!
Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore!
Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano!
Io, invece, sì.
Io sono un'officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa.
Io sono come l'uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no?
Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati...
Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte.
No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità.
Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle...
Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.
Io sono il sentiero che conduce al paese dell'anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio!
Ecco qualcosa di me.
Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere.
Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole:
Custoditemi e sarete custoditi!
Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato
Il Silenzio

lunedì 4 giugno 2012



Fiera di essere cattolica oggi
 
"Sono fiera di essere cattolica. Sono fiera di questa Chiesa in trincea che soffre, sulla propria pelle, le contraddizioni di questo mondo. Se fosse una Chiesa di soli puri sarebbe lontana dalla gente comune che vive a sue spese le contraddizioni quotidiane. Sono fiera di vivere in questo tempo perché, mentre il fuoco della prova divampa in ogni istituzione, anche ecclesiastica, vedo emergere sempre più chiaro lo splendore della verità di Cristo.

Sono fiera di stare con il Papa e so che c’è una compagnia visibile e invisibile che si stringe a lui e che non lo lascerà solo, nemmeno nell’ultima ora. Mi vergogno, sì, di quelli che si dicono cristiani e non lo sono, a dispetto di qualunque posto occupino nella Chiesa: la verità ha una sua evidenza e nessun ruolo la può cancellare. Prego per loro e per la loro conversione, perché saremo giudicati solo su ciò che siamo realmente e non sulle apparenze. Sono fiera di tutti i movimenti della Chiesa, perché sono la sua forza vitale nel mondo. Non mi lascio ingannare dalle grida scandalizzate di chi vorrebbe vedere il marcio dappertutto. Non mi lascio ingannare dalla malignità di chi, accecato dall’ideologia, non sa riconoscere il vero dal falso, il male dal bene.

Non tacerò davanti a chi vorrebbe confinarmi in una fede da sacrestia: la mia fede è nata per essere gridata ai quattro venti perché non offende chi professa altre fedi, (fosse pure l’ateo perché, a suo modo, ha una fede anche lui), ma anzi conferma a ogni uomo che il suo destino è l’eternità, che lutto e dolore sono già vinti e che la gioia eterna ci attende. Me ne infischio di chi mi crede un’illusa, di chi m’infanga perché sono una monaca, cattolica e per giunta felice di esserlo. Felice di appartenere a Gesù al quale – come ha detto ieri il Papa citando Sant’Ambrogio nella preghiera con i religiosi nel Duomo di Milano – sono unita «non con i nodi di corde, ma con i vincoli dell’amore e con l’affetto dell’anima».

Me ne infischio dei profeti di sventura, ma anche degli ottimisti a oltranza: amo la realtà così com’è, e vivo la scommessa quotidiana della circostanza, migliore di qualunque altra prospettiva illusoria. Sono felice di essere donna, pienamente orientata a essere ciò che sono e per cui sono nata: lo sono stata fin dal principio, fin dal mio concepimento. Sono persona fin dal mio concepimento e ne ho le prove, sarò persona fino all’ultimo istante della mia vita e anche di questo ho le prove, perché, grazie a Dio, mi è anche capitato di "provare" a morire.

Ho fiducia nell’Italia che ho conosciuto fin da piccola, fatta di piccoli imprenditori, di lavoratori attaccati al loro lavoro, di persone semplici, fedeli ai loro impegni, di famiglie fondate sul matrimonio tra un uomo e una donna, di istituzioni religiose che si sono occupate dei piccoli con una dedizione totale, nel pieno rispetto della loro dignità, delle migliaia di curati di campagna che hanno fatto la fortuna del luogo in cui sono stati posti: con proposte di lavoro, di carità, di iniziative culturali. Questo mondo italiano non morirà, perché la Madonna lo sostiene. A proposito: sono fiera di avere fede nella Madonna, di affidare a lei le sorti mie e del mio Paese, che amo. Sono fiera della compagnia dei santi che in Italia hanno fatto davvero la storia. Santi di ieri e santi recenti perché, se non ci fossero stati, la nostra situazione sarebbe peggiore.

Credo che la lotta quotidiana si svolga anche contro le forze del male di cui ogni uomo è anche responsabile. Ognuno servirà il padrone che ha scelto. Sono fiera di pregare per tutti, anche per i nemici per quelli che ignorando deliberatamente il mio stato religioso mi chiamano "signora" oppure "cittadina". So che anche loro, nell’ultima ora, avranno bisogno di Cristo. Insomma, ho fiducia nel futuro per il presente che vivo, perché so che la verità trionferà comunque, che il bene ha già vinto, che la via della vita ha un nome incancellabile: Cristo Gesù, il quale ha detto a tutti noi con la forza di una Parola che non tramonta: «Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo»."

Maria Gloria Riva 
 
 http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/fieradiesserecattolica.aspx
 

Promessa della fraternità di Sinalunga - 3 giugno '12

Oggi 3 giugno,
la fraternità di Sinalunga ha celebrato la festa della promessa nel Santuario della Madonna del Rifugio.
Un semplice e sincero grazie a Valentina, a Tommaso, a Rachele, Angelica, Matteo, Silvia e Demetrio e sopratutto a Fr David, per il cammino condiviso (e non solo) e per gli splendidi momenti! E per questa grande palestra per la vita che è la gifra...
Il grazie più grande però va a voi gifrini toscani, che oggi come mai negli anni passati, siete venuti così numerosi a celebrare e festeggiare con noi questa grande ed importante festa. Siamo una piccola fraternità e ci fa tanto bene sentire la vostra presenza fisica e poterla toccare con mano, potervi abbracciare uno ad uno.
Senza eccessivi sentimentalismi, ho ancora i brividi se ripenso e riguardo questa foto, se ripenso al cortiletto davanti alla nostra stanzina pieno di ragazzi che cantano, schiamazzano e parlano (per la gioia dei nostri frati polacchi!!).
A noi fa tanto bene, ci rincuora tanto e ci aiuta ad andare avanti nelle grandi difficoltà di essere in pochi.. pochi ma BUONI!!!


con tutto l'amore che potrebbe Alfonso (ahahaha)
ricca
































FONTE: http://www.gifratoscana.org/cms/news.php?readmore=54