giovedì 1 novembre 2012

Caduto..o caduta, fuori dal tempo


Il primo e il 2 di Novembre sono due giorni di festa... ma sono anche giorni che ci portano a confrontarci e ricordarci gli episodi di morte nella nostra vita. Anche se siamo cristiani, anche se siamo coscienti della luce della risurrezione, siamo fatti di carne e come tutti, anche noi, piangiamo, soffriamo e ci arrabbiamo per la perdita di chi amiamo!
Questa è una poesia di David Grossmann, presa dal suo ultimo libro: Caduto fuori dal tempo.
E' un poema in versi che lo scrittore Israeliano ha scritto cinque anni dopo l'uccisione di suo figlio... ed è proprio questo dramma che accomuna tutti i personaggi di questo libro.
L'ho letto ieri, in una sola giornata, e mai nessun libro quanto questo mi ha colpito internamente e l'ho sentito mio. Questa mattina ho ricopiato questi pochi versi, per metterli su una tomba a me cara...

Mi piaceva condividerla con voi, anche perché prima o poi tutti dovremo affrontare "Sorella Morte"

Probabilmente posso
capire solo cose
che sono dentro il tempo. Persone,
per esempio, o pensieri, o dolore
o gioia, cavalli, cani,
parole, amore. Cose
che invecchiano, che si rinnovano,
che cambiano. anche la mia nostalgia di te
è imprigionata nel tempo. il dolore
si fa antico
con gli anni, ma ci sono giorni in cui è nuovo,
fresco.
Così anche la rabbia per tutto ciò di cui
sei stata privata. Ma tu
non ci sei più...
non ci sei
più. Sei fuori dal tempo.
Come spiegarti? Dopo tutto anche una spiegazione
è compressa nel tempo. Una volta
un uomo di un paese
lontano mi ha detto che nella sua lingua
chi muore
in guerra è chiamato "caduto".
E tu sei così: sei caduta
fuori dal tempo, il tempo
in cui mi trovo io
ti scorre
davanti:
una figura
sola
su una piattaforma,
di notte,
la cui oscurità
è gocciolata fuori
completamente.
Ti vedo
ma non ti tocco.
E neppure ti sento
coi sensori del mio
tempo.

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