lunedì 13 maggio 2013

I poveri come fratelli


dalla testimonianza di Mario Sberna, missionario per quattro anni in Brasile


Tempo fa mi trovavo nella capitale di un grande Paese impoverito. Mi avevano insegnato che con l’assistenzialismo non si risolvono i problemi dei poveri, per cui mi ero guardato bene dal favorire qualunque forma di assistenza fine a se stessa; l’imperativo era: “insegnare a pescare”!
Un giorno, al semaforo, una donna mi si avvicina con in braccio un bimbo e altri tre per mano. Il piccolo piangeva come un disperato!
“Ho fame” mi dice dal finestrino. Vedendo la sua giovane età le dico di cercarsi un lavoro.
“non ho terra da lavorare e non ho forza per lavorare”! Lì per lì, scocciato, mi viene la frase: “Dai almeno il seno al bimbo che hai in braccio, non senti che è disperato?” Mi risponde che non ha più latte. Io insisto, sapevo che in questo Paese le mamme allattavano i piccoli almeno un paio d’anni. Ma la sua risposta è sempre la stessa. La guardo con fare indispettito e impaziente.
Allora lei abbassa gli occhi e apre la sua camicia sporca e sgualcita e mostra il seno al bimbo che non aspettava altro: famelico si attacca e comincia a succhiare avidamente!
La donna fa un’espressione terribile, gli occhi cominciano a gonfiarsi e lasciar cadere grandi lacrime di disperazione e dolore. Solo allora guardo il seno e guardo il bimbo. E il mondo mi crolla addosso: il bimbo stava succhiando sangue. Sangue! Quella donna stava dando la sua stessa vita a suo figlio! Ho pianto anche io, sono sceso dalla macchina, ho abbracciato quella Sacra Famiglia incarnata davanti a me e ho capito, finalmente, il senso della mia missione. La nostra salvezza non consiste nel morire per Dio: Dio è già morto per noi e muore ogni giorno di fame, di sete, di freddo, di botte, di miseria, di malattia, di sacrificio, di disperazione. La nostra salvezza è correre incontro ai crocifissi della storia, qui, adesso: "lo vide e ne ebbe compassione" (Luca 10). La compassione non è assistenzialismo. La compassione non è nemmeno insegnare a pescare. La compassione è patire-con, è misericordia, è partecipazione alle sofferenze altrui.

Nessun commento:

Posta un commento