mercoledì 5 giugno 2013

La mia prima promessa

Era un giorno come tanti altri
e, quel giorno, Lui passò.

L'11 di maggio del 2013 poteva essere un giorno come tanti altri ma non lo è stato. La settimana dal 7 all'11 maggio poteva essere una settimana come tante altre ma non lo è stata. In quei giorni abbiamo mangiato, riso, scherzato, giocato, urlato,lavorato e pregato. Le lodi, la passeggiata e la cucina la mattina; la zappa, il muro, la messa e i vespri la sera. Ma soprattutto abbiamo fatto tutto in modo tale da compensarci ogni attimo della giornata. Dove non poteva essere uno, c'era un'altro. Proprio come una famiglia! Famiglia, una delle tante parole di cui abusiamo costantemente. Che vuol dire far parte di una famiglia? Vuol dire forse abitare con altre persone che bene o male sono tuoi parenti? Io non penso che si riduca a questo. Il significato di famiglia per me rispecchia molto il detto: ”una mano lava l'altra ed entrambe lavano la faccia”, di cui il senso è molto chiaro! 
La promessa fatta l'11 maggio per me ha designato: ”mi impegno ad essere
parte di questa famiglia”, famiglia intesa come GiFra, famiglia intesa come Chiesa, famiglia intesa come corpo di Cristo dove tutti sono essenziali perché ne sono una parte; e :”mi impegno ad essere parte attiva di questa famiglia”, quindi non essere più cellula morta di Cristo. E vi posso giurare che il ritardo alla pronuncia della promessa mi è costato caro. Non so perché ma fino a che non ho pronunciato quelle parole mi è sembrato di essere esclusa da quella famiglia. Ho seguito poco la cerimonia della mia prima promessa a causa del lavoro ma tutto quello che c'è dietro si fa sentire e molto!
Katia

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