lunedì 28 marzo 2011

Resistete alla tentazione della mediocrità


Il 2 aprile ricorderemo il ritorno al Padre di Papa Giovanni Paolo II, un grande testimone della fede cristiana nel quale molti hanno ritrovato la via della verità e dell'amore infinito di Dio.


Un pontefice che ha avuto molto a cuore il cammino dei giovani, giovani che ha chiamato con forza "sentinelle del mattino", per evangelizzare il nuovo millenio, durante la sera della GMG di Roma nel 2000.

Vi lasciamo alcuni passaggi del discorso del Santo Padre ai partecipanti al congresso universitario internazionale "UNIV 2002" durante l'udienza del 25 marzo 2002 nell'Aula Paolo VI in Vaticano; proprio per far risuonare nei nostri cuori, il suo ardore nel voler vedere i giovani con un cuore nuovo, controcorrente ma pieno dell'amore che non delude mai: quello di Gesù Cristo!


Buona lettura e riflessione:


"La Croce non testimonia, forse, l'amore di Cristo per noi?

La Croce è una silenziosa cattedra d'amore, presso la quale s'impara ad amare sul serio.

Alla sequela di Cristo, Re crocifisso, i credenti imparano che "regnare" è servire cercando il bene altrui, e scoprono che nel dono sincero di sé s'esprime il senso autentico dell'amore. San Paolo ci ripete che Gesù "ci ha amato e ha dato se stesso per noi" (cfr Gal 2,20).

"Tutta la dignità del lavoro - scriveva il Beato Escrivá - è fondata sull'amore".


E continuava:


"Il grande privilegio dell'uomo è di poter amare, trascendendo così l'effimero e il transitorio. L'uomo può amare le altre creature, può dire un tu e un io pieni di significato [...] Il lavoro nasce dall'amore, manifesta l'amore, è ordinato all'amore" (È Gesù che passa, 48). Quando, fedeli a questo itinerario spirituale, ci si applica seriamente allo studio e al lavoro, si diventa realmente il sale della terra e la luce del mondo (cfr Mt 5, 13-14). È questo l'invito che rivolge a voi giovani il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù: essere sale della terra e luce del mondo nell'esistenza quotidiana.

Si tratta d'un cammino non facile, che non di rado è in contrasto con la mentalità di vostri coetanei.

È certamente un andare controcorrente, rispetto a comportamenti e mode oggi dominanti. Cari ragazzi e ragazze! Non vi meravigli tutto ciò: il mistero della Croce educa ad un modo di essere e di operare che non s'accorda con lo spirito di questo mondo.

A questo riguardo, l'Apostolo ci mette bene in guardia: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto" (Rm 12, 2). Resistete, cari giovani dell'UNIV, alla tentazione della mediocrità e del conformismo. Solo così potrete fare della vita un dono e un servizio per l'umanità; soltanto in questo modo contribuirete ad alleviare le ferite e le sofferenze dei tanti poveri ed emarginati ancora presenti in questo nostro mondo tecnologicamente avanzato.

Lasciate, per questo, che sia la Legge di Dio ad orientarvi nello studio oggi e, in futuro, nell'attività professionale. Così risplenderà "la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre celeste che è nei cieli" (Mt 5, 16).


Perché tutto ciò sia possibile, occorre porre al primo posto la preghiera, intimo dialogo con Colui che vi chiama ad essere suoi discepoli. Siate ragazzi e ragazze di generosa attività, ma al tempo stesso di profonda contemplazione del mistero di Dio.

Fate dell'Eucaristia il cuore della vostra giornata.

In unione con il sacrificio della Croce, che in essa si ripresenta, offrite lo studio e il lavoro, sì da essere voi stessi "sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo" (1 Pt 2, 5)."

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