venerdì 11 marzo 2011


Qui sotto riportiamo un breve articolo, uscito a dicembre 2010 nel giornalino parrocchiale di Sorbara Il campanile, che è stato scritto da un nostro caro amico, Francesco. Ve lo proponiamo perchè ci sembra davvero una bella testimonianza per tutti, giovani e meno giovani, che, come noi, sono "sulla strada del Vangelo".
Allora buona lettura!

Ciao a tutti.
Non mi era mai capitato di scrivere un articolo per un giornalino, e spero di non annoiarvi troppo.

Ormai sono tre mesi che mi sono allontanato dalla Parrocchia.
Perché mi sono allontanato?
Perché ho incontrato una persona, un Uomo: Gesù.
Credo che ne abbiate sentito parlare, no?

Anch’io per ventitre anni ne avevo sentito parlare, in famiglia, in parrocchia, agli scout, ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Questa persona, Gesù, già tanto presente nella mia vita, mi ha dato la possibilità di incontrarlo. È stato un incontro travolgente, e per creare l’occasione di questo incontro Egli si è servito di persone e luoghi: gli scout, innanzitutto, che mi hanno permesso di rimanere più o meno sempre vicino a Cristo; poi, La Verna, un santuario francescano molto importante, dove San Francesco d’Assisi ha ricevuto il dono delle stimmate.

In quel magnifico luogo ho ricevuto, tramite la figura di San Francesco, la grazia di incontrare Gesù. La cosa incredibile e bella di quest’incontro è che continua, sia perché è avvenuto in un luogo speciale, sia per merito di alcune persone, i Frati, che mi hanno aiutato ad aprire gli occhi, e a coltivare e custodire questo “contatto”.
Con quest’incontro ho capito che dovevo lasciare i panni dell’uomo vecchio per rivestirmi con gli abiti dell’uomo nuovo, come dice il titolo che ho scelto, e che ho preso dalla lettera ai
Colossesi (3, 9-10).

Ora è appena iniziato il primo anno, il postulato. Questo primo anno è necessario per approfondire le ragioni della scelta e per verificare se si è sulla strada giusta; se ogni cosa andrà per il verso giusto, gli anni che verranno mi condurranno, a Dio piacendo, a diventare un Frate
minore, e ad indossare, così, il nuovo abito della povertà, della castità e dell’obbedienza.
Ora vivo a Bellegra, in provincia di Roma, in uno splendido convento in mezzo alla natura, ricchissimo di santità (tantissimi Frati nella storia del convento sono diventati Santi o Beati): chissà che questa particolare condizione non mi aiuti in questo cammino.

Vi ricordo nella preghiera, fiducioso che anche voi facciate lo stesso.
PACE E BENE
Buona strada,

Francesco Lodi

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