mercoledì 7 dicembre 2011

Maria secondo Chiara d'Assisi

Ogni giorno, Clara dedica lunghi momenti alla preghiera silenziosa. Guarda il Signore e si lasci guardare da lui. Quando ritrova le sue sorelle, il suo viso sembra loro più chiaro e più bello del sole e le sue parole sono riempite di una meravigliosa dolcezza.


Molto rapidamente, la vita evangelica di Clara seduce ed attira. Alcune comunità adottano la sua forma di vita ed altri si creano. I fratelli di Francesco che percorrono l'Europa, contribuiscono a quest'espansione. In 1234, Agnese, figlia del re della Boemia, fonda un monastero a Praga. Scrive parecchie volte a Clara per chiedergli consiglio. È l'inizio di una grande amicizia.
Santa Chiara di Assisi scrivendo ad Agnese di Praga, considerando il Cristo non può non soffermarsi sulla madre e sul suo ruolo nella storia salvifica e sul suo legame con noi:

"Voglio dire quel Figlio dell'Altissimo, che la Vergine ha partorito, senza cessare di essere vergine. Stringiti alla sua dolcissima Madre, la quale generò un Figlio tale che i cieli non potevano contenere (cf. 1 Re 8,27; 2Cr 2,5), eppure ella lo raccolse nel piccolo chiostro del suo santo seno e lo portò nel suo grembo verginale." Epistola ad sanctam Agnetem de Praga. Epistola III, § 17- 19

Tale grande prodigio, avvenuto in Maria, si realizza anche nell'anima del fedele:

"Sì, perché è assai chiaro che l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna tra tutte le creature, è resa dalla grazia di Dio più grande del cielo. Mentre, infatti, i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore (cfr 1 Re 8,27; 2Cr 2,5), l'anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno (cfr Gv 14,23), e ciò soltanto a motivo della carità, di cui gli empi sono privi. È la stessa verità che lo afferma: Colui che mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io pure l'amerò; e noi verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora (Gv 14,21).
A quel modo, dunque, che la gloriosa Vergine delle vergini portò Cristo materialmente nel suo grembo, tu pure, seguendo le sue vestigia (cfr 1Pt 2,21), specialmente dell'umiltà e povertà di lui, puoi sempre, senza alcun dubbio, portarlo spiritualmente nel tuo corpo casto e verginale. E conterrai in te Colui dal quale tu e tutte le creature sono contenute (cfr Sap 1,7; Col 1,17), e possederai ciò che è bene più duraturo e definitivo anche a paragone di tutti gli altri possessi transeunti di questo mondo."
 Epistola ad sanctam Agnetem de Praga, Epistola III, § 21-26

La collaborazione materna della Vergine continua nell'opera che Cristo ha affidato alla Chiesa e ad ogni singolo fedele, come dice Chiara ad Agnese :

"Per avvalermi delle parole medesime dell'Apostolo, ti stimo collaboratrice di Dio stesso e sostegno delle membra deboli e vacillanti del suo ineffabile Corpo." Epistola ad sanctam Agnetem de Praga, Epistola III, § 8

Come, dunque, Francesco è chiamato a risollevare la chiesa cadente, così lo è ogni persona che dona tutta la sua vita a Dio, il quale acquista un cuore di madre per vegliare sui propri fratelli e sorelle. Per Chiara è Cristo stesso che ha dimostrato per primo questa maternità compassionevole:

"Se, dunque, tale e così grande Signore, scendendo nel seno della Vergine, volle apparire nel mondo come uomo spregevole, bisognoso e povero (cfr 2Cor 8,9), affinché gli uomini che erano poverissimi e indigenti, affamati per l'eccessiva penuria del nutrimento celeste, divenissero in Lui ricchi col possesso dei reami celesti." Epistola ad sanctam Agnetem de Praga, Epistola I, § 19.

Egli, ancora oggi continua a scendere nell'interiorità di ogni anima che si fa simile a Maria, per elevarla dalla sua povertà alla dignità di figlia del Padre, madre del Figlio, sposa dello Spirito Santo. Maria è il punto essenziale di riferimento dell'anima che cerca Dio.



Ave, Signora, santa regina,
santa Madre di Dio, Maria,
che sei vergine fatta Chiesa
ed eletta dal santissimo Padre celeste,
che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito;
Tu in cui fu ed è ogni pienezza
di grazia e ogni bene.
Ave, suo palazzo.
ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa.
Ave, suo vestimento,
ave, sua ancella,
ave, sua Madre.
E ave, voi tutte, sante virtù,
che per grazia e lume dello Spirito Santo
siete infuse nei cuori dei fedeli,
affinché le rendiate,
di infedeli, fedeli a Dio.

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