martedì 7 giugno 2011

referendum 12-13 giugno 2011

[Pubblico sul nostro blog parte della lettera inviataci dal consiglio nazionale e rivolta a tutti i gifrini]

Perché riteniamo importante che la Gifra prenda una posizione, e a favore di cosa?
La risposta la troviamo nella “seconda lettera di San Giacomo (14, 26)”: La fede senza le opere è morta. “Che giova fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo che giova? Così anche la fede: se non ha le opere è morta in se stessa”.
E anche il Papa grida a gran voce “Cristiani, fate politica sulle orme del Vangelo”. “Fedeli laici, giovani e famiglie – dice Ratzinger – non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana”. Quindi continua osservando “si succedono le stagioni della storia, cambiano i contesti sociali, ma non muta e non passa di moda la vocazione dei Cristiani a vivere il vangelo in solidarietà con la famiglia umana, al passo
con i tempi. Ecco l’impegno sociale, ecco il servizio proprio dell’azione politica, ecco lo sviluppo umano integrale”. “Cari fratelli e sorelle – aggiunge ancora il Pontefice – quando il cuore si smarrisce nel deserto della vita, non abbiate paura, affidatevi a Cristo, il primogenito dell’umanità nuova: una famiglia di fratelli costruita nella libertà e nella giustizia, nella
verità e nella carità dei figli di Dio”.
Lo Statuto della Gioventù Francescana (Il Nostro Volto) contempla all’art. 6/m, in riferimento alla norma di vita dei giovani francescani, “…siano presenti con la testimonianza della propria vita umana ed anche con iniziative coraggiose, tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia ed in particolare nel campo della vita pubblica, impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede”.

Considerando quanto sopra riportato, la riflessione fatta dall’intera Gioventù Francescana d’Italia, attraverso i propri responsabili a diverso titolo e livello, si concretizza nell’affermare che ciascun Giovane Francescano ha il dovere di uscire dalle quattro mura della propria “saletta”, e difendere il proprio credo attraverso un’iniziativa “comunitaria e coraggiosa”, scegliendo, quindi, di dire “SI”, non ad una semplice ideologia, né tantomeno (cosa estremamente fondamentale e da sottolineare non una ma infinite volte) ad un partito, ma “SI” alla VITA.
-Privatizzare l’acqua vuol dire dare la morte a migliaia di persone, perciò vogliamo dire di “SI” affinché questo non continui ad accadere.
-Impiantare nuove centrali nucleari significherà dare la morte al nostro pianeta che ci è stato dato in prestito affinché lo “custodissimo” (Dal libro della Genesi), nonché all’uomo in caso di catastrofi, per questo vogliamo esprimere il nostro “SI” affinché questo possa non verificarsi.
-Vogliamo, infine esprimere il nostro “SI” affinché non venga permesso a nessun uomo, chiunque esso sia, di avere privilegi nei confronti di altri e dare la morte all’uguaglianza di fronte a Dio e alla legge degli uomini.
Naturalmente, è giusto evidenziare che votare “SI” non rappresenta certamente la soluzione alla
miglioria di quanto viviamo, ma è sicuramente un passo importante per poter raggiungere questo
scopo.

In merito ai quattro quesiti referendari invitiamo fortemente ciascun Giovane Francescano:
- Ad INFORMARSI, innanzitutto, sulla prossima consultazione referendaria, attraverso il nostro sito internet www.gifra.org e tutti gli altri strumenti informativi che saranno ritenuti opportuni, al fine di far accrescere in noi un senso critico nei confronti di ciò che viviamo, perché solo così è possibile “operare cambiamento”!
- A DARE SENSO ALLA RESPONSABILITA’ che come cittadini italiani abbiamo nei confronti del nostro Paese e quindi andare a votare;
- A DARE SENSO ALLA RESPONSABILITA’ che come Cristiani prima e Giovani Francescani poi abbiamo nei confronti della nostra VITA, del BENE che viviamo in COMUNE con chiunque condivide con noi il cammino della nostra vita.
Inoltre, invitiamo ciascuna Fraternità Locale ad organizzare nel proprio contesto territoriale di appartenenza iniziative atte a far CONOSCERE i contenuti dei quesiti referendari e, di conseguenza, far maturare dentro ciascuno la presa di coscienza di ciò che siamo e della responsabilità che siamo chiamati ad esprimere, senza lasciarci strumentalizzare dai
partiti, dalle diverse correnti politiche, ma collaborando con spirito di comunione fraterna con tutti gruppi cattolici che hanno iniziato un’opera di sensibilizzazione atta a far emergere quel senso di responsabilità nei confronti della VITA e del BENE COMUNE che deve necessariamente caratterizzarci alla luce della scelta di vita che abbiamo scelto di intraprendere nella nostra giovinezza. Siamo fermamente convinti che la Gioventù Francescana deve tramutare in opere concrete la propria fede, affinché ciascuno di noi possa essere credibile prima di tutto nei confronti di se stesso, nei confronti di chi ci vive intorno e intreccia la propria vita con la nostra, e soprattutto nei confronti di Chi ci da la possibilità di essere espressione del Suo amore ogni giorno.

Questo significa "fare politica alla luce del Vangelo", che non è aderire ad un partito o ad un piano politico specifico, bensì "infiammare d'amore", da brave "sentinelle del mattino", la vita che ci è stata donata e che va rispettata nella sua completa interezza.
La Gioventù Francescana resta ciò che è sempre stata: un movimento apartitico, che non si schiera politicamente, ma che sceglie di abbracciare in pieno ciò che promuove e tutela la VITA nel rispetto del BENE COMUNE.

Come sempre e più che mai
con tutto l'amore che posso
A nome dell'intera Fraternità Nazionale Gifra d'Italia
Alfonso Filippone
Presidente Nazionale della Gioventù Francescana d'Italia

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